«Luoghi come NeMO non possono interrompere l’attività di presa in carico. Le malattie neuromuscolari non si fermano davanti al Coronavirus», dice Alberto Fontana, del Centro Clinico NeMO. «Con l’apertura di una sede a Napoli le persone non saranno costrette a spostarsi per curarsi». Il centro si prenderà cura ogni anno di quasi 2mila bambini e adulti senza alcun onere a carico dei pazienti e delle loro famiglie.
«Oggi è una di quelle giornate in cui i segni di speranza si rendono concreti», dice Alberto Fontana, presidente di tutte le sedi del Centro Clinico NeMO. «Abbiamo iniziato oggi le attività di cura anche a Napoli, pronti ad accogliere i bisogni del territorio. Questa nuova sfida è il messaggio di tutti coloro che hanno scelto di andare avanti, insieme. È il segno di una comunità che con coraggio continua a mantenere lo sguardo verso il futuro».
I lavori del centro clinico a Napoli, gli altri si trovano a Milano, Roma, Messina, Arenzano (Genova) e Brescia, sono stati completati lo scorso luglio. Situato presso l’Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli – Ospedale Monaldi, il centro si prenderà cura ogni anno di quasi 2mila bambini e adulti con malattia neuromuscolare senza alcun onere a carico dei pazienti e delle loro famiglie.
Il Centro Clinico NeMO (NeuroMuscular Omnicenter) è un centro clinico ad alta specializzazione, pensato per rispondere in modo specifico alle necessità di chi è affetto da malattie neuromuscolari come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le distrofie muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA). Si tratta di patologie altamente invalidanti con un grave impatto sociale, caratterizzate da lunghi e complessi percorsi di cura e assistenziali, per le quali, purtroppo, al momento non c’è possibilità di guarigione. Queste malattie interessano attualmente circa 40.000 persone in tutto il Paese.
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La sede di Napoli è frutto dell’accordo di sperimentazione gestionale pubblico-privato tra Fondazione Serena (ente gestore dei Centri Clinici NeMO), Regione Campania e Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli, firmato a febbraio 2019.
«Aprire una nuova sede di NeMo a Napoli e in un momento così delicato per tutti significa tante cose», spiega Fontana. «Prima di tutto mettere insieme una grande competenza sulle malattie neuromuscolari all’interno di una presa in carico completa e multidisciplinare».
«Significa», aggiunge, «dire alle persone di questa comunità che adesso esiste un luogo a loro dedicato e non devono più spostarsi in altre regioni per curarsi.
Ma NeMo è anche un luogo rivolto alla ricerca scientifica. Luoghi come il nostro, luoghi come NeMO non possono interrompere l’attività di presa in carico. Le nostre malattie progressive non si fermano davanti al Coronavirus. Dobbiamo avere dei luoghi protetti per essere sempre in grado di dare risposte tempestive».
Il Centro è dotato di 23 camere di degenza – di cui 6 per i pazienti in età pediatrica – con possibilità di ricovero sia in acuto che ai fini riabilitativi, 3 camere per i Day Hospital, 1 sala medica, 3 ambulatori specialistici, 1 sala per l’accoglienza, 1 palestra, 2 aree relax, 1 sala colloqui e 1 spazio riunioni.
L’approccio di cura del NeMO Napoli è quello che caratterizza da sempre la rete dei Centri Clinici NeMO e che vede il paziente e la sua famiglia al centro di un percorso di presa in carico, dal momento del ricovero, fino al suo rientro a casa. Grazie alla presenza in organico di un team multidisciplinare di professionisti, anche il NeMO Napoli sarà in grado di rispondere a tutte le esigenze di cura delle persone con malattia neuromuscolare.
In particolare, la presa in carico presso il Centro sarà caratterizzata da un approccio di cura omniservice, con una valorizzazione delle specialità pneumologiche e cardiologiche, integrando in questo modo l’esperienza specifica maturata dall’Ospedale Vincenzo Monaldi. Anche al Centro Clinico NeMO Napoli le prestazioni sanitarie sono effettuate nell’ambito e per conto del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), senza oneri a carico del paziente.
La ristrutturazione dei 1.100 metri quadri, iniziata a fine ottobre 2019, rende evidente l’attenzione verso l’umanizzazione degli spazi ospedalieri, con l’obiettivo di far vivere in modo sereno l’esperienza del ricovero e supportare le difficoltà del periodo della degenza. Ne sono un esempio gli ampi balconi delle camere, dedicati all’ortoterapia e la scelta di porre al centro del reparto “un’area bimbi” dedicata all’accoglienza dei più piccoli.
I lavori di ristrutturazione degli spazi sono stati supportati dal Centro Clinico NeMO, con un impegno di circa 2 milioni di euro, sostenuti in parte da alcuni dei suoi soci – UILDM, Fondazione Telethon, AISLA, Famiglie SMA – e hanno ricevuto il sostegno di Fondazione CON IL SUD e Fondazione Peppino Vismara.