Martedì 8 aprile 2025 – Un gesto di solidarietà che si trasforma in possibilità concreta di cura e qualità della vita. È con questo spirito che oggi, nella palestra del Centro Clinico NeMO Trento, si è svolta la cerimonia di consegna della donazione di AISLA al NeMO, resa possibile grazie alla generosità di Sparkasse – Cassa di Risparmio di Bolzano.
Un momento di grande emozione, che ha unito operatori, pazienti, famiglie, volontari e Istituzioni, intorno ad un messaggio chiaro: prendersi cura è un impegno di comunità.
La donazione – frutto della campagna Ci muoviamo per chi non può muoversi, lanciata lo scorso novembre da AISLA in occasione della maratona solidale “La Promessa” – ha permesso l’acquisto di un dispositivo innovativo per la riabilitazione neuromotoria, il Vibramoov Physio Kit, che da oggi diventa uno strumento fondamentale per i percorsi riabilitativi del NeMO Trento.


Un gesto concreto che restituisce la percezione del movimento
Il Vibramoov Physio Kit rappresenta una innovazione nella fisioterapia per le persone con SLA e malattie neuromuscolari. Questo dispositivo, infatti, stimola il sistema senso-motorio, mantenendo attiva l’interazione neuro-sensoriale anche in assenza di movimento volontario. Da oggi operativo e integrato nel percorso riabilitativo del Centro, il dispositivo potenzia l’efficacia della fisioterapia, come spiega il dott. Riccardo Zuccarino, direttore clinico di NeMO Trento:
“L’introduzione di questo sistema segna un’importante evoluzione nei trattamenti riabilitativi. Questo strumento stimola i movimenti residui e aiuta i pazienti a riscoprire la percezione del movimento, un aspetto fondamentale per il miglioramento della qualità della vita e della funzionalità motoria.”
La tecnologia di questo dispositivo medico, dunque, invia al sistema nervoso segnali simili a quelli generati dal movimento naturale. Questo processo aiuta a mantenere attiva l’interazione tra corpo e cervello, favorendo quella che in medicina viene definita neuroplasticità, ossia la capacità del sistema nervoso di adattarsi e riorganizzarsi di fronte ad eventi nuovi, come un trauma fisico o una patologia che rende difficile o impossibile il movimento.
Vibramoov-Physio non sostituirà il lavoro degli specialisti del Centro, ma ne potenzierà l’efficacia, offrendo ai pazienti la possibilità di percepire il movimento, anche quando non è possibile compierlo volontariamente.
Un’alleanza di valore per la comunità
“Questa donazione – ha dichiarato Fulvia Massimelli, presidente nazionale di AISLA – è frutto della generosità di una comunità che ha scelto di esserci. È la risposta concreta a un bisogno reale e quotidiano, che riguarda non solo chi vive con la SLA ma tutte le persone che condividono con noi un’idea di società inclusiva e giusta”.
AISLA, operativa in Trentino-Alto Adige dal 2009, si conferma, infatti, un punto di riferimento imprescindibile per le esigenze dei malati e delle loro famiglie. Con 54 casi stimati solo nella Provincia di Trento e 104 in tutta la Regione. Coinvolgendo 40 soci, 7 volontari attivi e supportando 21 famiglie nel 2024 con interventi di sollievo – che includono supporto psicologico, fisioterapia domiciliare e trasporti sanitari – l’associazione ha realizzato una media di 16 interventi per persona, totalizzando 328 assistenze.

La parola ai protagonisti della cura.
Per Alberto Fontana, segretario dei Centri Clinici NeMO, ” Il valore di un’alleanza si misura dalla sua capacità di rendere concreta una possibilità. Raccontare ciò che è stato fatto attraverso i numeri ci permette di dire grazie alle Istituzioni e alla comunità trentina che ci ha accolti con fiducia e di restituire, così, questo valore.” Con i suoi 14 posti letto, 4 Day Hospital, ambulatori specialistici, una palestra, due piscine, un laboratorio di analisi del movimento e una sezione di riabilitazione robotica. Il NeMO Trento ha oggi preso in carico 1.700 pazienti presi in carico – tra cui 30 pediatrici – e il 46% proveniente da fuori Provincia, il centro ha registrato nell’ultimo anno 240 ricoveri e 1.678 prestazioni ambulatoriali multispecialistiche e Day Hospital, oltre ad avere al suo attivo 8 studi clinici e offrire nuovi trattamenti farmacologici a 23 pazienti.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha voluto mandare un videomessaggio di saluto: “Saluto con affetto gli amici di AISLA, NeMO e Alberto Fontana, con cui abbiamo lavorato intensamente per far crescere il Centro NeMO sul nostro territorio. L’arrivo del Centro ha rappresentato un passo importante, portando a Villa Rosa un servizio essenziale per le famiglie trentine e non solo. La capacità attrattiva del centro e il percorso avviato continueranno a far crescere nel tempo l’intero sistema trentino. Un ringraziamento speciale va poi a Sparkasse, che testimonia una vicinanza al territorio trentino, ai volontari e a tutti coloro che hanno lavorato per questa importante donazione, frutto di una comunità che si muove per chi non può farlo e dimostra come vicinanza e solidarietà possano davvero fare la differenza”.
La generosità che si fa sistema.
Alla consegna dell’assegno simbolico – espressione concreta della donazione complessiva di 17.690 euro, di cui 8.900 euro raccolti agli sportelli bancomat e il resto integrato da Sparkasse – è intervenuto Carlo Costa, Vicepresidente dell’Istituto, insieme a Gianmarco Lincetti, Responsabile Area Trentino.
“È un onore contribuire a un’iniziativa che unisce innovazione clinica e responsabilità sociale. Questo progetto rafforza il tessuto di solidarietà del nostro territorio e dimostra come la collaborazione tra banca, comunità e sanità possa generare valore tangibile per le persone più fragili,” ha dichiarato Costa.
“Abbiamo aderito molto volentieri a questa importante iniziativa. La possibilità di donare 1 euro al momento del prelievo al bancomat è sicuramente il modo più semplice per dare un contributo. Siamo soddisfatti della sensibilità che ha dimostrato la nostra clientela.” ha aggiunto Lincetti.
La cerimonia ha visto una partecipazione sentita da parte dei pazienti con SLA e delle loro famiglie, insieme ai rappresentanti di AISLA Trentino-Alto Adige. Tra i volti più noti del volontariato locale, le volontarie Francesca Valdini, Sonia Pruner, Chiara Malagnini e Alessandra Coser, recentemente affiancate da Sonia Moscardini e da Anna, figlia del prof. Carlo Borzaga – figura emblematica dell’economia sociale, scomparso un anno fa proprio a causa della SLA – hanno portato una testimonianza viva dell’impegno civico che caratterizza il territorio.
Un applauso commosso ha ricordato le tante famiglie trentine che ogni giorno convivono con la malattia. A condividere questo momento anche figure di rilievo come Vittoria Simoni e, in rappresentanza dei Cavalieri d’Italia, il cav. Pierlorenzo Stella.
Questo evento rappresenta un esempio virtuoso di alleanza tra istituzioni politiche, sistema sanitario, società civile, comunità scientifica e pazienti, rafforzando un modello integrato di cura, ricerca e innovazione terapeutica. Un modello capace di rispondere in modo concreto ed efficace alle sfide della fragilità, garantendo assistenza d’eccellenza e una migliore qualità della vita a chi ne ha più bisogno.
A portare il saluto dell’assessore alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina, è stata Monica Zambotti, dirigente del Servizio provinciale politiche sanitarie che ha evidenziato come l’Assessorato ha posto fra le priorità della legislatura proprio la non autosufficienza e la prossimità dei servizi alla comunità: “Non possiamo immaginare una presa in carico efficace senza mettere al centro le persone che vivono le difficoltà.”
Sulla stessa linea Jacopo Bonavita, direttore dell’U.O. Riabilitazione ospedaliera Villa Rosa, che nel portare i saluti del direttore generale di APSS, Antonio Ferro ha commentato: “Amo Villa Rosa e credo sia un centro di grande rilievo e potenzialità. NeMO si inserisce perfettamente in questa vocazione, perché dare una risposta a 360° alla disabilità più grave, quella neurologica, è fondamentale. Creare un collegamento con le associazioni, le famiglie e il territorio, per poi accompagnare le persone nel ritorno a casa e assisterle nel miglior modo possibile, è il nostro obiettivo più grande.”
“Ogni giorno al NeMO c’è la consapevolezza che diamo il massimo che si può dare per i nostri pazienti”, con le parole della dott.ssa Raffaella Tanel, neurologa del NeMO Trento ringraziamo questa comunità di volontari, famiglie e pazienti, capace di unire mondi diversi intorno al bisogno di cura delle persone con Sla e malattie neuromuscolari del territorio trentino.




