Il talent della cucina di qualità negli ospedali festeggia la quinta edizione con un evento speciale al Centro Clinico NeMO
25 ottobre 2021 – Quando il talento incontra il desiderio di mettersi al servizio degli altri diventa opportunità per creare un dono speciale. Questo è il valore da cui nasce il progetto Special Cook, il talent ideato e realizzato dall’associazione Officine Buone per portare la cucina di qualità negli ospedali italiani. Un nuovo modo di fare volontariato e che permette ai giovani professionisti di donare il proprio talento nei reparti ospedalieri e nei luoghi di fragilità, diventando protagonisti della comunità. La sfida finale della quinta edizione, Special Cook Fest 2021, si è giocata venerdì 22 ottobre al Centro Clinico NeMO di Milano centro esperto per la cura delle persone con malattie neuromuscolari, come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), le Distrofie Muscolari e l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA).
Vincitore della sfida 2021 è Carlo Andrea Pantaleo, con il suo “Risotto riserva San Massimo”, con cicoria, gel di pomodoro, olive disidratate in pezzi e aglio nero, che ha vinto contro il “Carpaccio di barbabietola e arancia rossa aromatizzato” di Nicol Cuocartigiana. A valutare i piatti, una giuria di esperti composta da Mario Calabresi, direttore Chora e direttore de La Repubblica fino al 2019; Stefano Callegaro, chef vincitore della quarta edizione di Masterchef; Ennio Caiolo, direttore generale di Galbani; Jacopo Fontaneto, giornalista e critico gastronomico; Alberto Fontana, presidente Centri Clinici NeMO; Valeria Sansone, direttore clinico e scientifico del Centro Clinico NeMO di Milano. Immancabili i pazienti del Centro NeMO con i loro accompagnatori: tra gli ospiti selezionati per la giuria di questa edizione i signori Ermanno e Nicoletta Caragiola e Roberto e Marina Crippa.
“Special Cook è il progetto che rappresenta al meglio la missione di Officine Buone: donare il talento – dichiara Ugo Vivone, presidente di Officine Buone – Gli chef che si sfidano nelle corsie ospedaliere sono protagonisti di un volontariato emozionante, formativo. E’ una piccola magia che si rinnova ogni volta e siamo felici di partire da subito con la nuova edizione che speriamo possa essere per la maggior parte composta da date in presenza nei reparti ospedalieri”.
Protagonisti della finale, condotta da Marisa Passera (Radio Deejay), sono stati gli chef Carlo Andrea Pantaleo – patron del Ristorante “Milano37” di Gorgonzola – e Nicol Cuocartigiana, docente alla “Scuola della Cucina Italiana”, che si sono cimentati con ricette a doppia consistenza – solida e cremosa – per poter permettere la degustazione del piatto anche a persone che presentano difficoltà di deglutizione. “Questo bellissimo progetto – dichiara l’Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia, Alessandra Locatelli, presente all’evento – si pone l’obiettivo di portare la cucina di qualità nei reparti ospedalieri, grazie al talento di giovani chef volontari che realizzano show cooking per i pazienti. Per il Centro NeMO, l’attenzione degli chef si è orientata a declinare le preparazioni con consistenze modificate, offrendo così la possibilità di degustare i piatti anche a coloro che, a causa della malattia, hanno difficoltà di deglutizione. Sono orgogliosa che anche grazie al contributo di Regione Lombardia possano essere realizzati eventi così coinvolgenti e di qualità”. Presente all’evento anche Marco Bosio, Direttore Generale dell’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, presso il quale si trova il Centro Clinico NeMO.
La possibilità di continuare a guastare il piacere di stare a tavola, infatti, anche a chi soffre di disfagia, è il messaggio di Special Cook Fest, che pone l’attenzione ad ogni aspetto funzionale della qualità di vita di chi vive l’esperienza di una malattia neuromuscolare è il fondamento del modello di cura: “Special Cook ci ricorda che NeMO è casa per i nostri pazienti – dichiara Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO – E il profumo dei piatti cucinati dagli chef nella nostra palestra ha celebrato in modo simbolico il nostro ritrovarci tutti intorno alla tavola, come si fa quando si è in famiglia. Ecco perché insieme ad Officine Buone e ai partner di progetto continuiamo a lavorare per dare valore al talento donato, segno di una società che vuole investire nella persona come risorsa, a prescindere dalle abilità o disabilità di ciascuno di noi”.
Gli chef hanno cucinato su speciali cucine mobili donate da Officine Buone a tanti importanti ospedali italiani (Milano, Roma, Torino, Lecce, Verona, Catanzaro). Il progetto Special Cook non si è fermato neanche durante la pandemia ed ha realizzato ben 32 date nella stagione 2020/2021. Con il format “Special Cook Delivery” i volontari di Officine Buone si sono trasformati in “special riders” e consegnato pasti sani e gustosi ai pazienti. Un gesto particolarmente apprezzato anche dagli operatori sanitari, che, nonostante la grande difficoltà dettata dall’emergenza sanitaria hanno ricevuto la carezza del calore umano, oltre che la sorpresa buona dai cuochi donatori di talento.
A questo link, i video che raccontano le tappe dell’iniziativa.